In collaborazione con l’organizzazione senza scopo di lucro Guiding Eyes for the Blind, Google ha recentemente sperimentato un sistema d’intelligenza artificiale chiamato Project Guideline, progettato per consentire alle persone non vedenti e ipovedenti di correre le gare o fare semplicemente del running nella più completa autonomia e solo con l’aiuto del proprio smartphone.

La problematica, purtroppo, è molto sviluppata. Secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, nel 2015, un totale di 1,02 milioni di persone negli Stati Uniti erano ciechi e circa 3,22 milioni di persone avevano problemi di vista. Oggigiorno esistono diverse tecnologie disponibili per aiutare le persone non vedenti e ipovedenti a muoversi in ambienti quotidiani difficili, sicuramente avrai avuto anche modo di osservarle di persona, ma coloro che desiderano correre devono fare necessariamente affidamento su un animale guida o su una guida umana che è legata a loro e ciò contrasta nettamente con lo spirito di autonomia di cui vorrebbe godere il soggetto.

Project Guideline, come funziona?

Utilizzando un’app che tracciava la corsa virtuale tramite GPS e una specifica imbracatura progettata allo scopo da Google che forniva istruzioni audio per indicare la posizione di una linea preverniciata il CEO di Guiding Eyes for the Blind Thomas Panek ha tentato di eseguire Virtual Run for Thanks di New York Road Runners 5K a Central Park. Il risultato è stato stupefacente, l’app utilizzata, infatti, funziona senza una connessione Internet e richiede solo una linea guida tracciata su un percorso pedonale. Gli utenti indossano un telefono Android appositamente posto in prossimità della vita utilizzando la suddetta imbracatura, il tutto mentre l’app Guideline esegue un modello di machine learning che cerca la linea dipinta e la identifica. La cosa più straordinaria è che l’app e l’AI che la anima è capace di valutare fattori di rischio e variabili quali le condizioni del meteo o il grado d’illuminazione presente, permettendo al corridore una garanzia d’affidabilità estrema. Quindi, l’app approssima la posizione dell’utente e fornisce dei feedback audio tramite cuffie a conduzione ossea per mantenerlo sulla linea guida. Se l’utente si trova a sinistra della linea, sentirà l’audio nell’orecchio sinistro aumentare di volume e dissonanza, e se l’utente si sposta a destra della linea, lo stesso accadrà nell’orecchio destro.



Il test effettivo di Panek sul campo

Google ha testato la tecnologia sperimentale con Panek in una pista ovale coperta. Panek dice che dopo pochi aggiustamenti è stato in grado di fare otto giri ed è stato il primo miglio non guidato che ha percorso da decenni. Una volta riscontrato questo successo, ha deciso che era il momento di fare il grande passo e mettere davvero alla prova questa innovativa tecnologia. Si è spostato all’aperto e ha provato immediatamente a fare una corsa di prova, il risultato? Lacrime, sì, ma di commozione! Panek ha detto che per la prima volta nella vita era come se non si sentisse più cieco, come se stesse correndo senza alcun sforzo tra le nuvole e il suo corpo obbedisse solamente al suo desiderio di correre sempre più forte e sempre più avanti, era finalmente libero nella mente e nel corpo. Appena tagliato il traguardo, oltre all’abbraccio affettuoso dei membri della sua famiglia, ha ricevuto anche le feste del suo cane guida Blaze. Panek riferisce anche di aver aspettato ben 25 anni prima di poter correre da solo e, naturalmente, i primi passi sfruttando questa tecnologia sono stati fatti con la spada di Damocle dell’insicurezza e dell’ansia di un risultato che poteva essere negativo alla luce della sua natura sperimentale, passo dopo passo, però, la corsa si faceva più decisa, la sicurezza aumentava e alla fine il traguardo tanto agognato è stato raggiunto come nel più bello dei sogni.

Guideline Project della Google con Thomas Panek

La genesi del progetto

Come tutte le grandi invenzioni, la genesi del Project Guideline ha una buona fetta di aleatorietà e casualità. Dopo che nel 2019 Panek aveva corso mezza maratona assistito solamente dai suoi cani guida, cominciò a farsi largo in lui l’idea ossessionante della libertà di non dover dipendere da nessuno, di un’autonomia capace di restituirgli la dignità perduta. Fu proprio durante un hackathon di Google nell’autunno del 2019 che Panek illustrò la sua problematica e la sua esigenza ormai diventata impellente. Com’era logico aspettarsi, inizialmente, pensava che non avrebbe ricevuto risposta in merito. Le cose invece andarono molto diversamente, a fine giornata, seguendo le sue indicazioni, i vari designer e tecnologi di Google aveva dato alla luce una demo approssimativa di un dispositivo che concedesse a Panek la possibilità di riconoscere una linea con conseguente impulso audio mentre si trovava a passeggio con il suo cane Blaze. Questo prototipo diventerà il dispositivo di cui abbiamo finora parlato a dimostrazione che, sebbene abbiano tutti dei piccoli inizi, le grandi cose sono luminose sin da subito.

 

Il futuro che ci aspetta: Lookout

Ricordiamo che il lancio di Guideline arriva dopo che Google ha debuttato con indicazioni vocali più approfondite e particolareggiate per Maps che informano gli utenti quando svoltare e avvisano quando si stanno avvicinando a un incrocio in modo che possano esercitare cautela durante l’attraversamento. Guideline però non è che il principio di questa tipologia di tecnologie, l’altra su cui Google sta lavorando incessantemente in questi mesi è Lookout. Che cos’è? E’ un’ulteriore app che consentirà a tutte le persone cieche o affette da ipovisione di poter vivere appieno la propria quotidianità senza imbarazzi e senza la forzata necessità di un accompagnatore e il tutto proprio grazie all’intelligenza artificiale. Nello specifico Lookout è completamente costruita intorno al concetto di accessibilità, permetterà, una volta completata, d’identificare i vari alimenti confezionati grazie all’ausilio della visione artificiale, di scansionare documenti necessari, ad esempio, per le pratiche postali o burocratiche e altre azioni simili. Insomma, con Google il futuro è già qui!