Il modo di viaggiare su internet rischia di essere diverso per noi utenti in base ai contenuti che vogliamo visualizzare. Questo pericolo si avvicina perchè i governi stanno cercando di eliminare uno dei principi base su cui si fonda Internet e tutti i mezzi di comunicazione: il principio giuridico della Net Neutrality. Ma cosa è la Net Neutrality?

Per comprendere il concetto di net neutrality occorre fare qualche passo indietro e arrivare alla seconda metà dell’Ottocento. All’epoca Internet non esisteva, ma c’era comunque la necessità di garantire il passaggio delle informazioni senza particolari limitazioni e discriminazioni attraverso mezzi di comunicazione emergenti come il telegrafo. Negli Stati Uniti si iniziò a parlare in modo esteso di neutralità delle reti in quel periodo, stabilendo una regola base: tutto il traffico su un determinato mezzo di trasmissione (o di trasporto) deve essere trattato allo stesso modo.

net neutrality, il principio della neutralità di internet

Il concetto attuale di net neutrality applicato a Internet è invece molto più recente, e risale a una dozzina di anni fa. Fu introdotto per la prima volta nel 2002 da Tim Wu, ora docente di legge presso la Columbia Law School di New York, e spiegato l’anno seguente in una ricerca in cui si ipotizzava di introdurre una regola chiara per evitare discriminazioni nella trasmissione dei contenuti su Internet.

Semplificando: per collegarsi a Internet ognuno di noi deve passare attraverso un provider, una società che fisicamente gestisce il collegamento dalla propria casa ai suoi centri dati, che a loro volta permettono di accedere a qualsiasi sito in ogni parte del mondo. I provider fino a ora si sono comportati come fanno le poste con le lettere ordinarie: consegnano cose da X a Y senza tenere in considerazione il loro contenuto, trattando quindi ogni busta allo stesso modo e senza fare favoritismi. Chi sostiene la neutralità della rete vuole che le cose continuino a essere così, senza discriminazioni.

Più nello specifico, secondo i principi della net neutrality un provider non può bloccare o rallentare l’accesso a particolari siti o servizi online. Allo stesso modo, le società che danno le connessioni non possono nemmeno creare corsie preferenziali per fare in modo che un contenuto sia caricato più velocemente di un altro.

Così come una telefonata di Tizio deve essere inoltrata al ricevente nello stesso modo in cui avviene per una chiamata di Caio, i provider devono fare arrivare a un computer un video di YouTube o il post di un blog semisconosciuto senza limitazioni che penalizzino uno dei due. Per dirla più chiaramente: per la net neutrality il provider non può limitare la quantità di banda destinata a raggiungere un certo sito Internet rispetto a un altro, o destinata all’utilizzo di un certo software rispetto a un altro. Ne quindi proporre offerte commerciali basate su questo genere di differenziazioni (un abbonamento Internet per le news, un abbonamento Internet per i video, oppure uno che penalizza il traffico dei software di file-sharing, eccetera).

Il principio di Net Neutrality è da sempre in discussione da parte delle grandi società e provider favorevoli alla sua abolizione, a discapito dei consumatori e piccole società, e il pericolo di perdere questo principio è dietro l’angolo.

 

Riferimenti:

ilpost.it: http://www.ilpost.it/2014/04/28/net-neutrality/

wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Neutralit%C3%A0_della_rete