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The Whole Internet

Tutte queste non sono parole senza senso, nate da qualche mania di aggiungere la parola “web” ovunque o la vocale “e” all’inizio di termini di origine inglese o da qualche altro gioco di parole. Ormai le sentiamo e le utilizziamo quotidianamente, spesso anche a nostra insaputa. Queste ed altre ancora fanno parte del nostro lessico, ci permettono di esprimere ed indicare cose reali e non fantasie. Sono termini nati negli ultimi decenni per indicare nuove tecnologie, nuovi servizi, nuovi strumenti, nuovi ruoli che noi assumiamo, nuove tecniche e nuovi modi per svolgere antiche azione che abbiamo fatto fin da sempre, come comunicare, fare arte, fare economia.

Joseph C.R. Licklider
Joseph C.R. Licklider

Per poter dare un significato a tutto ciò bisogna partire dagli albori, quando tutto questo non aveva ancora un significato: il 25 aprile 1963 Joseph C.R. Licklider espresse l’idea di voler collegare tutti i computer di un intero continente in un unica rete pere farli comunicare tra loro.

A quell’epoca si erano lasciati alle spalle i mainframe, ossia calcolatori dalle dimensioni enormi che occupavano intere stanze, che solo poche società possedevano per offrire servizi di batch processing alle piccole aziende, cioè eseguivano i programmi, uno alla volta, scritti su schede perforate per produrre dei dati come output del processo. Ormai eravamo nell’era dei minicomputer e dei primi sistemi di time-sharing; questi calcolatori più piccoli ed economici dei mainframe si diffondevano a macchia d’olio fra organizzazioni e società per creare, per ognuna di esse, un unico centro di calcolo al quale erano collegati tanti terminali che condividevano la stessa macchina per l’elaborazione di dati (detta appunto time-sharing).

Licklider un anno dopo lasciò l’azienda in cui lavorava, la BBN (Bolt, Beranek and Newman), per trasferirsi all’IBM ma per sua sfortuna non poté realizzare la sua idea. Subito dopo arrivarono i finanziamenti dalla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), una agenzia dipendente dal Ministero della Difesa statunitense, per avviare il progetto ARPANET (Advanced Research Projects Agency Network). Nel 1969 l’infrastruttura di ARPANET, fu realizzata collegando quattro nodi: l’Università della California di Los Angeles, l’SRI di Stanford, l’Università della California di Santa Barbara e l’Università dello Utah.