Non abbiamo nemmeno fatto in tempo a consolidare il concetto di Web 2.0, le sue innovative tecnologie e i suoi rivoluzionanti strumenti, che già si sente parlare di una nuova versione: il Web 3.0.

Nella corsa tra le tecnologie della storia del web, dell’articolo “Come nasce il web: una corsa nella storia tra le tecnologie fino ad oggi” abbiamo incontrato già il Web 3.0. Può sembrare strano ma l’idea di fondo del Web 3.0 viene prima del Web 2.0. Infatti, l’idea base è  quella dare ai calcolatori la possibilità di attribuire un significato ai contenuti del web e mettere ordine alle troppe informazioni presenti.

Key Trends del Web

Oggi, la ricerca che avviene in Internet è una ricerca eseguita sul testo e non sul significato delle pagine, poiché allo stato attuale un computer non è in grado di interpretate, modificate e condivise autonomamente le informazioni. Quindi serve qualcosa che trasformi i documenti in dati, utilizzando un vocabolario comune in modo da poterli confrontare e dunque combinarli tra loro.
In realtà la struttura di base del Web 3.0 esiste già da anni, è completa ed è gratuita: si tratta del Web semantico che il W3C e Tim Berners-Lee promuovono da anni. Nel Web semantico esiste già un linguaggio molto strutturato chiamato RDF, esiste una forma per rappresentare ed identificare i dati in maniera univoca, esiste anche un linguaggio per interrogare basi di dati semantiche. In pratica sussiste già l’architettura portante di tutto il sistema.

Web 3.0

Il 3.0 è la nuova versione di Web in cui i documenti e le informazioni acquistano significato e si trasformano in dati comprensibili dalle macchine. Queste ultime potranno leggere, interpretare, modificare, condividere, combinare i dati indipendentemente dal luogo in cui essi si trovano e dalla forma in cui sono stati pubblicati. Ciò significa dotare il Web di un’enorme intelligenza artificiale e collettiva che potrà essere usata in migliaia di modi diversi. Ma le odierne macchine non sono munite di tutta questa intelligenza, indi per cui è necessario introdurre un ulteriore elemento: l’agente.

Nel Web 3.0 gli agenti sono delle applicazioni in grado di comprendere il significato dei testi presenti sulla rete e perciò in grado di guidare l’utente direttamente verso l’informazione ricercata, oppure di sostituirsi a lui nello svolgimento di alcune operazioni. Di seguito elenchiamo le caratteristiche che deve avere un agente:

  • comprendere il significato semantico dei testi presenti sulla rete;
  • creare percorsi in base alle informazioni richieste dall’utente, guidandolo poi verso di esse;
  • spostarsi di sito in sito collegando logicamente elementi diversi dell’informazione richiesta.

 

W3C

In pratica si tratta di realizzare vere e proprie costruzioni semantiche capaci di stabilire delle relazioni significative fra risorse differenti. Per essere più chiari facciamo un esempio: quando si prenoterà una vacanza online si riceverà, oltre alle semplici informazioni sul biglietto e sulla partenza, anche le informazioni sul viaggio arricchite da mappe, previsioni meteo, note turistiche, eventi: tutto ricavato dal Web, senza nessun intervento da parte del navigatore.

Uno dei principali vantaggi del Web 3.0 riguarda i motori di ricerca; infatti, proprio grazie agli agenti, si aggiunge un livello semantico ai risultati delle ricerche sul motore. La ricerca del futuro non sarà più eseguita su chiavi poco definite,che possono essere interpretate male, ma su significati precisi. Potremmo volgere ad un motore semantico precise domande, come ad esempio Qual’è il nome del blog su ricerca e tecnologia? Qual’è il più famoso social network? chi ha inventato il motore elettrico? e ricevere risposte precise ed esatte.
Dunque tutto gira intorno al significato delle parole, per questo il Web 3.0 viene considerato Web Semantico.

Il Web Semantico

Semantic Web

Il concetto di Web semantico è stato introdotto nel 2001 dallo stesso Tim Berners-Lee.

Il web semantico è un’estensione dell’attuale web, nel quale l’informazione è stata ben definita, permettendo a computer e persone di lavorare in una migliore cooperazione.

Così Lee definisce l’avvento del “nuovissimo Web”, vale a dire una rivoluzione “semantica” per il recupero in rete delle informazioni strutturate che migliorando enormemente il lavoro tra persone e computer. E’ l’annuncio dell’ennesima innovazione dell’IT.

Il Web semantico intende catturare il significato dei contenuti e delle reciproche relazioni migliorandone il loro utilizzo. Al posto di documenti e collegamenti (o anche testi e link ipertestuali), nel Web semantico si parla di risorse e relazioni. Le risorse sono tutte le informazioni omogenee che possono essere classificate: invece di generiche pagine Web avremo, ad esempio, articoli, libri, autori, curriculum, ricette e così via. Le relazioni stabiliscono il legame semantico tra le risorse. Potremmo quindi mettere in relazione un articolo con il suo autore, un autore con il suo curriculum oppure un autore con l’insieme dei suoi libri. Perché l’attuale Web possa diventare Web semantico è necessario che ciascun documento diventi una risorsa e ciascun collegamento esprima delle relazioni. In altre parole, oltre al contenuto sintattico in sé, i documenti dovrebbero fornire informazioni sul loro contenuto, cioè i cosiddetti metadati. I metadati sono tutte quelle informazioni aggiuntive che permettono di descrivere il contenuto di una risorsa in modo da riuscire a dare un significato a qualcosa che esternamente non ne ha affatto.

L’architettura del Web semantico prevede di collegare le informazioni presenti in Internet a concetti astratti organizzati in gerarchie dette ontologie, tante quanti possono essere i principali domini applicativi d’interesse: medicina, architettura, storia, ecc. Fatto questo, le informazioni residenti in rete assumeranno un aspetto ontologico, ossia acquisteranno “valore in sé”, e mediante opportune regole d’inferenza diverranno indipendenti dalle diverse forme di codifica utilizzate. In modo si potranno rintracciare e recuperare le informazioni disseminate nel WWW esclusivamente in base al loro contenuto. Si verificherà così l’apparente paradosso di un Web che per essere più user-friendly diventerà sempre più computer friendly.

Per ora abbiamo introdotto solo il concetto base, ma nei prossimi articoli si spiegherà in dettaglio le tecnologie e l’architettura del Web Semantico.

 

Riferimenti

Sito ufficiale W3C

Wikipedia