Come gli utenti condividono le idee, i video e le immagini, così i portali Web 2.0 condividono le funzionalità e le informazioni; offrono tutte le specifiche per creare un’interazione tra differenti servizi e media. Questo è il “mashup“, cioè un’applicazione web che sfrutta le informazioni o servizi messi a disposizione da altre applicazioni web.

La definizione informatica di mashup si allinea alle definizioni nel campo della musica e dei video: metodo per la creazione di una nuova canzone dall’unione di due o più brani, metodo per la creazione di un video usando tracce audiovisive provenienti da fonti diverse.

Wallpaper Mashup

Ritornando all’informatica, i contenuti dei mashup sono presi da varie fonti usando web API, feed o Javascript. La caratteristica di questo strumento del web 2.0, che ha permesso la sua veloce diffusione, è la possibilità di essere ideati da tutti senza dover scrivere linee di codice, poiché esistono software semplici ed intuitivi che possono essere utilizzati anche dai meno esperti. Il vantaggio per chi realizza un mashup è che deve preoccuparsi solo dello sviluppo tecnico del suo servizio, il quale utilizzerà informazioni provenienti da altre applicazioni, senza doversi preoccupare di eseguire degli aggiornamenti dei contenuti. Per la loro semplicità di creazione, i mashup, oltre ad essere sviluppati dalle grandi aziende di telecomunicazione, possono essere realizzati da chiunque voglia avere un ruolo in questo nuovo campo, basta solo avere una buona idea per sfruttare i servizi disponibili.

Con i mashup si ha una nuova visione della rete, come una piattaforma dove le applicazioni sono in grado di comunicare tra loro grazie a protocolli condivisi.

Come creare il nostro mashup

Per poter creare un mashup dobbiamo utilizzare le API web, rilasciate gratuitamente dai fornitori di servizi delle applicazioni di cui si vogliono sfruttare i servizi. Per gestire la comunicazione fra i vari servizi si usano dei protocolli standard, come REST o SOAP, attraverso i linguaggi di programmazione web, come PHP o ASP.NET.

Per evitare di scrivere codice, si possono anche usare editor, rilasciati come servizi, che permettono di realizzare i mashup in modalità visuale. Alcuni esempi sono AppEngine della Google, che ha sostituito Google Mashup Editor, oppure  Yahoo Pipes. Per completezza anche il progetto Microsoft Popfly è stato definitamente chiuso nel 2009.

Alcuni esempi di Mashup

Esempio di Maps Mashup con API Google

Un tipo di mashup che ha preso piede sono i maps mashup, dove i dati di una determinata fonte vengono visualizzati all’interno di mappe; per questo scopo vengono molto usati i servizi di Google Maps. Quest’ultimo permette la visualizzazione di mappe di tutto il mondo, sia attraverso una visuale satellitare, con foto dettagliate del territorio, che come mappa stradale, ed offre l’accesso libero alla piattaforma Maps, quindi a tutti i suoi servizi e a tutte le web API, affiancati da un ottima documentazione con lo scopo di incentivare gli utenti a sviluppare sempre nuovi servizi.

Un esempio di maps mashup è FlickrViewer, l’unione tra Google Maps e Flickr, che permette di posizionare le proprie foto, caricate in Flickr, sulla mappa del mondo.

È possibile realizzare anche un mashup sfruttando i feed RSS per creare, ad esempio, un raccoglitore aggiornato di feed provenienti da fonti diverse dello stesso campo, come il turismo e i trasporti, per poter avere sotto controllo tutte le novità e confrontarle.

Esistono anche mashup riguardanti il mondo dell’e-commerce, degli esempi sono quelli realizzati per Amazon.com ed Ebay: permetto di avere sotto controllo dei prodotti a cui si è interessati di comprare, oppure di effettuare ricerche o confrontare i prezzi fra varie offerte provenienti da altri siti.

I mashup vengono usati anche per facilitare la comunicazione aggregando applicazioni, come Skype o Indoona, a semplici servizi per l’organizzazione, come agende o calendari o applicazioni per la condivisione. Mashup di questo genere sono presenti in applicazioni web rivolte ad aziende come CMS.