Negli ultimi anni tutti abbiamo assistito alla nascita di applicazioni che in modo simpatico sono in grado di rilevare intelligentemente e in modo automatico le facce tramite la fotocamera frontale del nostro smartphone, come ad esempio Instagram e Snapchat .
Con queste app si è in grado di aggiungere orecchie di cane (tra gli addobbi facciali più famosi) ai nostri volti per realizzare selfie simpatici da mandare agli amici. Come era facile immaginare questa tecnologia di riconoscimento facciale e dello stato emotivo continua ad essere studiata e migliorata per scopi ben più interessanti.

App mobile per emotion recognition o riconoscimento dello stato emotivo dalle espressioni facciali

Arriva Facedoor: lo shazam del viso. Siete in metropolitana, una ragazza bellissima entra e vi colpisce immediatamente. Volete parlarle ma è troppo tardi: è appena scesa alla fermata. Sembrerà incredibile ma le nuove applicazioni dotate di riconoscimento facciale possono dirvi chi è lo sconosciuto che avete di fronte solo in base ad una fotografia in meno di 0,5 sec. Recentemente due programmatori russi basandosi sul database di un social network largamente diffuso in Russia sono riusciti a lanciare un’applicazione che mappa i volti e riconosce una persona mai vista prima solo tramite una foto del viso, confrontando le foto che il soggetto stesso ha reso disponibili online. Il loro esempio è stato seguito da due ricercatori lombardi, i creatori di Facedoor, lo shazam dei volti, che stanno tentando di ottenere i permessi per accedere al bacino di utenza di Facebook da cui attingere per il database. Non sono poche le problematiche legate all’uso di tali tecnologie, in primo luogo c’è il problema della privacy, è il 2017, ad oggi più di un terzo della popolazione mondiale è registrata su Facebook e nessuno può nascondersi. Uno sconosciuto può scattarti una foto mentre sei al supermercato e sapere immediatamente se sei sposato, hai figli e dove vivi.

Esistono già diverse app per smartphone che non solo riconoscono i nostri volti ma tramite algoritmi attentamente studiati sono in grado di rilevare il nostro stato d’animo o stato emotivo.
Ovviamente siamo lontani dalla perfezione e non è realistico pensare che possano cogliere le sfumature interne delle nostre vite, tuttavia tali app sono in grado di cogliere le nostre emozioni più visibili che facciamo trasparire, anche se di poco, sul nostro volto.
Questa è una svolta epocale (o meglio, lo sarà quando verrà perfezionata) per il mondo del marketing. Poter proporre prodotti e contenuti in modo mirato sulla base dello stato d’animo delle persone è il sogno di ogni azienda.
Nel marketing è risaputo che l’emozione è uno dei motori più forti che portano un individuo ad eseguire un’azione importante come l’acquisto di un prodotto.
Addirittura esistono intere campagne di marketing basate solo sul tentativo di associare determinate emozioni quando viene mostrato il brand aziendale.
Questa tecnologia potenzialmente vale miliardi di fatturato e rivoluzionerebbe il mondo della pubblicità.

Alcuni esempi

Ad oggi esistono app che sono una sorta di sperimentazione di questa tecnologia ancora in fase di sviluppo. MorphCast è in grado di leggere le nostre espressioni e in tempo reale proporre video musicali e video montaggi corrispondenti a cosa ci piace e a cosa no: fornisce contenuti su misura in tempo reale mentre noi guardiamo cosa ci propone.
Alcuni studiosi di Oxford stanno sperimentando una applicazione che, in collaborazione con Just Eat, ci propone il cibo sempre leggendo lo stato d’animo del momento.
Oppure ci sono applicazioni che propongono playlist musicali come Peekabeat.
Questo è solo l’affacciarsi di una nuova tecnologia ad personam che presto sarà presente in molte altre piattaforme con funzioni non facili da immaginare ad oggi ma che sicuramente rappresentano un must dei prossimi decenni e che ci ritroveremo ad utilizzare largamente.